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La società di montaggio cinematografico Tokyo Laboratory sta affrontando una crisi: quando chiuderà i battenti a novembre, i suoi numerosi capolavori animati non reclamati verranno distrutti, causando la perdita di migliaia di anime classici per sempre. Con la sua chiusura ormai stabilita, l’unica domanda rimasta è come preservare la sua vasta libreria di anime. Più che semplicemente delle riprese, l’archivio è un documento tangibile della storia della produzione: perderlo tutto sarebbe una grande perdita dal punto di vista storico e culturale.
Tokyo Laboratory è una sussidiaria di TOHO. Pur non essendo uno studio di animazione, si è occupata del montaggio video, dello sviluppo e dell’archiviazione di anime sin dalla sua fondazione nel 1955. Ma dopo 67 anni di servizio, ha annunciato nel novembre 2022 che avrebbe finalmente chiuso i battenti a seguito di una ristrutturazione in TOHO. Una conseguenza non voluta, però, è il suo enorme stock di riprese originali non reclamate di tutti gli anime su cui ha lavorato. In un tweet del sito di notizie sull’animazione Catsuka, viene spiegata la situazione, dicendo “Notizie tristi: l’azienda giapponese Tokyo Lab, che archivia molti vecchi anime dal 1955, chiuderà a novembre e dovrà distruggere tutti i master non rivendicati dai detentori dei diritti”.
Secondo quanto riportato da siti web come AnimeNewsNetwork, ci sarebbero circa 20.000 master non reclamati. A causa della vasta storia di Tokyo Laboratory nel lavorare su ogni tipo di anime, questo significa che questo stock potrebbe includere materiale molto raro che non è ancora stato rimasterizzato o ripubblicato. L’elenco dei lavori su cui ha lavorato l’azienda è una vera e propria enciclopedia della storia dell’anime, a partire da 07-Ghost fino a Zone of the Enders: Idolo. Se non saranno più conservati e segnati per la distruzione, significherebbe la perdita di alcune delle versioni di alta qualità di anime rari, indipendentemente dal fatto che i propri proprietari li vogliano o meno.
La chiusura di Tokyo Laboratory è avvenuta di fronte ai cambiamenti tecnologici, con il passaggio dalla pellicola alla conservazione e distribuzione digitale. La ristrutturazione di TOHO ha smembrato i compiti di Tokyo Laboratory e li ha trasferiti a nuovi dipartimenti che continueranno con un focus digitale. I compiti di archiviazione continueranno anche sotto gli auspici di una nuova azienda. Questo passaggio all’archiviazione digitale potrebbe anche essere il motivo per cui TOHO non è più disposta a occuparsi dei 20.000 master, senza contare il costo che essi comportano: il materiale non reclamato costa $40.000 all’anno per la conservazione. Tuttavia, distruggere così tanti anime potrebbe portare alla perdita di gemme nascoste per sempre.
Fortunatamente, il Giappone non è cieco al problema; sul suo account X, il politico Zenko Kurishita ne ha parlato. “Oggi abbiamo parlato con una persona del Tokyo Development Center. L’azienda è consapevole del valore storico dei master cinematografici, che sono la cristallizzazione di 68 anni di attività, e non vuole disfarsene…” dice il post tradotto. Con soli due mesi a disposizione, il tempo è limitato per raggiungere un accordo con TOHO su cosa fare con il materiale. Speriamo che la fine di Tokyo Laboratory non significhi la stessa fine per il suo archivio di storia della produzione degli anime classici.
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