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Con la sua ripresa finale di un aereo che vola verso il tramonto, Top Gun: Maverick riporta in vita una vecchia tradizione dei titoli di coda che si aggiunge alla nostalgia del film. Il blockbuster guidato da Tom Cruise ha preso d’assalto i cinema di tutto il mondo, con Top Gun: Maverick che ha incassato più di 1 miliardo di dollari al botteghino ed è diventato solo il secondo film post-pandemia (dopo Spider-Man: No Way Home) a fare così. Arrivato molto dopo l’uscita nel 1986 dell’originale Top Gun, Maverick è stato chiaramente uno dei sequel legacy più risonanti dell’era moderna.
Top Gun: Maverick aggiunge una sorpresa speciale per il pubblico all’inizio dei titoli di coda. Mentre “Hold My Hand” di Lady Gaga viene riprodotto nella colonna sonora e i titoli di coda iniziano a salire, il sequel mostra l’aereo pilotato da Pete “Maverick” Mitchell (Cruise), con il suo riacceso interesse amoroso, Penny (Jennifer Connelly), a bordo, volando contro un tramonto. Questa sequenza, che mostra la Mustang P-51 di Tom Cruise, segue un montaggio dei titoli di coda del cast principale del film e non è solo uno specchio dei titoli di coda dell’originale Top Gun, ma si rifà a un’era passata di film.
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Prima dell’inizio del secolo, i titoli di coda fissati su filmati in corso, come tramonti o automobili che guidavano lungo un’autostrada, venivano usati con una certa frequenza. Lo stesso Top Gun originale ha fatto questo con i suoi titoli di coda, così come Indiana Jones e l’ultima crociata del 1989, il dramma degli anni ’90 Good Will Hunting e molti altri. Mentre quella tendenza è passata di moda (lasciando che le scene post-crediti diventino la scelta dominante), il ritorno di Top Gun: Maverick aumenta il fascino del film di essere un nostalgico ritorno al passato.
Top Gun: Maverick presenta molti componenti nostalgici, sia del suo predecessore che degli anni ’80 in generale. Questi includono “Danger Zone” di Kenny Loggins che interpreta durante i titoli di testa, proprio come nell’originale, e Miles Teller che interpreta “Great Balls of Fire”, come il padre del suo personaggio prima di lui. In particolare, il fatto che sia la sequenza di apertura che quella di coda seguano gli esempi dei primi Top Gun tirano le corde del pubblico, in quanto li fa ripensare a quell’era dei film.
Il sequel di Top Gun è tutt’altro che l’unico grande successo degli ultimi anni a puntare molto sulla nostalgia del pubblico, ma il volo verso il tramonto di Maverick e Penny scambia con successo la nostalgia in modi che pochi altri grandi film hanno mai provato. Con l’intero film che è un sonetto nostalgico, Top Gun: Maverick si assicura che il pubblico lasci il teatro librandosi nel viale della memoria.
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