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The Sky Is Everywhere di Josephine Decker è fantasioso, stravagante e vibrante. Sfortunatamente, il film cede sotto il peso della propria esuberanza autoindulgente. Il dramma romantico, basato sull’omonimo romanzo di Jandy Nelson, è tutto stile e nessuna sostanza. Sebbene la messa in scena rifletta l’occhio unico del regista e ci siano momenti isolati che sono davvero avvincenti, il quadro generale è piatto. The Sky Is Everywhere può essere un piacere visivo, ma è inasprito da una completa mancanza di equilibrio nella struttura della storia, nella caratterizzazione, nella motivazione e nel ritmo.
The Sky Is Everywhere è una storia di dolore e amore. L’adolescente prodigio della musica Lennie Walker (Grace Kaufman) sta lottando per far fronte alla morte improvvisa e inaspettata di sua sorella Bailey (Havana Rose Liu). Si isola sempre più dalla sua migliore amica Sarah (Ji-young Yoo), dalla sua nonna Fiona (Cherry Jones) e da suo zio Big (Jason Segel), e si ritrova incapace di suonare, nonostante sia la sua più grande passione. Si è anche trovata combattuta tra due interessi romantici: Joe Fontaine (Jacques Colimon), un popolare e talentuoso compagno di band, e Toby Shaw (Pico Alexander), il fidanzato di Bailey prima della sua morte.
The Sky Is Everywhere è intrappolato tra la deliziosa regia di Decker e la trama sgangherata. La trama è un pasticcio: il film varia dal soffermarsi su lunghe sequenze metaforiche da sogno a saltare i punti della storia a una velocità vertiginosa. L’esposizione viene fornita in modo goffo, in gran parte raccontata attraverso la narrazione fuori campo piuttosto che mostrata. Al pubblico viene detto che Lennie è un prodigio piuttosto che vedere quanto bene sapeva suonare prima che sua sorella morisse. Al pubblico viene detto che ha scacciato via la sua amica Sarah piuttosto che avere una scena in cui lo fa. Al pubblico viene detto che Lennie è ossessionata da Cime tempestose piuttosto che mostrarle di leggerlo o farne riferimento in modo significativo. Più e più volte, The Sky Is Everywhere fa troppo affidamento sulla narrazione per raccontare la storia, saltando i punti chiave della trama. Il film ha una premessa, ma la storia è sottile.
Sebbene le scene espressive e fantastiche di Decker siano visivamente interessanti, non sono supportate da una struttura narrativa di base, rendendo i momenti irrilevanti e, a volte, confusi, sgargianti o imbarazzanti. Il ritmo in The Sky Is Everywhere è vertiginoso. Le interazioni tra i personaggi spesso si sentono affrettate e le motivazioni sono inesistenti. Lennie, in particolare, ha brusche svolte emotive che emergono dal nulla, soprattutto perché le scene sembrano così troncate. In più di un caso, questi enormi cambiamenti tonali sono involontariamente esilaranti. In una scena, Sarah passa dall’esprimere preoccupazione per il benessere di Lennie all’essere estremamente giudicante letteralmente nella sua battuta successiva, poi essenzialmente dicendo: “Non mi piaci” al viso della sua migliore amica – che sta piangendo per la morte di sua sorella e per la sua sentimenti di colpa. Sembra una conversazione di cinque minuti che è stata il culmine di diverse scene precedenti, tutte ridotte per adattarsi a 30 secondi di tempo sullo schermo.
I personaggi di The Sky Is Everywhere sono problematici quanto il ritmo. Lennie – che è il fulcro di praticamente tutto il film – è appena abbozzato, oscillando tra l’amore frizzante, adolescenziale, da cucciolo e la disperazione eccessiva e incontenibile. I tratti caratteriali più distintivi di Lennie sono la sua tendenza ad accoppiare l’ombelico nudo con i cardigan e la sua propensione per i violenti sbalzi d’umore; è come una parodia degli stereotipi di un’adolescente. Quelli intorno a lei sono in gran parte bidimensionali, aggravati dalle scelte di guardaroba da cartone animato. Personaggi come Big, Sarah e la ragazza cattiva Rachel (Julia Schlaepfer) si sentono strappati da uno spettacolo Disney Channel dei primi anni 2000, completo di abiti esagerati e completamente irrealistici. Anche Bailey non si sente sincero; i pochi flashback di lei e Lennie non suonano veri, e sfortunatamente le due sorelle non hanno il tipo di chimica che spiegherebbe l’incapacità di Lennie di accettare la sua morte e andare avanti.
Ci sono così tante opportunità perse in The Sky Is Everywhere. Il film parla del dolore, ma Lennie non attraversa le fasi riconoscibili, anche se sarebbe un modo così efficace per strutturare la storia. L’ossessione di Lennie per Wuthering Heights di Emily Brontë è trattata come un ripensamento, piuttosto che un parallelo tematico al suo rapporto malsano con Toby o un cenno alla preoccupazione simile del romanzo per la morte, il dolore, l’amore e la natura. I piccoli appunti che scrive appaiono come riflessioni casuali e bizzarre piuttosto che tentativi di rivivere momenti con la sorella morta. Tutto si presenta come il capriccio forzato e il twee fabbricato. The Sky Is Everywhere è un film audace, ma alla fine non dà i suoi frutti.
The Sky Is Everywhere è stato presentato in anteprima su Apple TV+ l’11 febbraio 2022. Dura 103 minuti ed è classificato PG-13 per linguaggio, riferimenti sessuali e uso di droghe.
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1,5 su 5 (scarso, poche buone parti)
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