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Recensione di In Flames: il thriller psicologico che mescola i generi collega morte, trauma e patriarcato

Recensione di In Flames: il thriller psicologico che mescola i generi collega morte, trauma e patriarcato
Marco

Di Marco

11 Aprile 2024, 21:28


Riepilogo

La narrazione di Zarrar Khan è di una bellezza inquietante e cattura la natura soffocante delle usanze patriarcali. Il regista fonde abilmente i generi per rafforzare il legame madre-figlia rispetto al trauma generazionale. In Flames sconvolge la psiche con interazioni violente, riflettendo la difficile condizione di sicurezza delle donne.

In Flames, il film ufficiale del Pakistan come miglior film internazionale agli Academy Awards 2024, cattura la complessità di una società pakistana quando l'ambiguità morale si interseca con le usanze patriarcali. Scritto e diretto da Zarrar Khan, questo thriller psicologico fonde i generi per catturare in modo efficace la salute mentale quando il trauma generazionale è in prima linea e ogni azione sembra perduta. Un risultato strepitoso per il regista esordiente, In Flames è una storia di sopravvivenza intensamente vivida. L'approccio umanistico di Khan verso la comprensione delle donne emarginate è di una bellezza inquietante.

DrammaticoHorror

Dopo la morte del capostipite della famiglia, l'esistenza precaria di una madre e di una figlia viene lacerata da figure del loro passato. Devono trovare forza l’uno nell’altro se vogliono sopravvivere alle forze malevole che minacciano di travolgerli.

Regista Zarrar Kahn Data di uscita 12 aprile 2024 Studio(i) CityLights Media, Altri supporti di memoria, Fae Pictures Distributore(i) XYZ Films Scrittori Zarrar Kahn Cast Ramesha Nawal, Omar Javaid, Bakhtawar Mazhar, Mohammad Ali Hashmi, Adnan Shah Durata 98 ​​minuti Genere principale Dramma La metodica narrazione di Zarrar Khan è di una bellezza inquietante. Khan mescola abilmente i generi per catturare la natura soffocante delle usanze patriarcali. Il cuore del film è il rafforzamento della relazione madre-figlia rispetto al trauma generazionale.

La narrazione di Khan è straziante, ma meravigliosamente umana in In Flames

Vicino

La storia inizia con una famiglia che fa i conti con la recente perdita del proprio patriarca. Il mondo di Mariam (Ramesha Nawal) viene sconvolto quando suo fratello minore, Bilal (Jibran Khan), e sua madre Fariha (Bakhtawar Mazhar) sono costretti a sopravvivere nel loro minuscolo appartamento di Karachi. Alla morte di suo nonno, lo zio Nasir (Adnan Shah) cerca di manipolarli per fargli cedere il loro appartamento, mettendo in discussione le sue motivazioni e riaffermando la fragilità dei diritti di proprietà delle donne. A causa del trauma e del dolore in corso, Fariha sta già vivendo, è facilmente influenzabile e cieca rispetto alle intenzioni di Nasir.

Man mano che la storia procede, Mariam cerca di trovare conforto e distrazione nei suoi amici e negli studi. In qualche modo, non sembrano mai essere abbastanza; ogni giorno le ricorda lo stato in cui vive. Ad esempio, uno sconosciuto interrompe il viaggio di Miriam verso la biblioteca lanciando un mattone attraverso il finestrino della macchina e afferrandola con forza. Questa interazione violenta è solo un piccolo esempio dell'esperienza di Mariam come donna in Pakistan. Quel che è peggio è che lo sconosciuto la considera una “puttana” semplicemente per essere stata fuori da sola e, quando le viene chiesto a riguardo, Miriam sembra ricevere la colpa.

In Flames DrammaHorror

Regista Zarrar Kahn Data di uscita 12 aprile 2024 Studio(i) CityLights Media, Altri supporti di memoria, Fae Pictures Distributore(i) XYZ Films Scrittori Zarrar Kahn Cast Ramesha Nawal, Omar Javaid, Bakhtawar Mazhar, Mohammad Ali Hashmi, Adnan Shah Durata 98 ​​minuti Genere Principale Drammatico

In Flames è un'esperienza che sconvolge la psiche e ci attira alla guarigione

L'uso da parte di Khan di interazioni piccole e violente racconta una storia inquietante ma importante sullo stato delle cose quando si tratta di donne, sicurezza e libertà d'azione. Per Mariam anche la polizia è inaffidabile quando chiede giustizia. Poco dopo, Miriam inizia ad uscire con Asad (Omar Javaid), un compagno di studi invadente, anche se apparentemente dolce. Quando la loro relazione prende una svolta inaspettata, Mariam viene consumata da uno sconvolgimento psicologico ed emotivo, che porta a un'esperienza intensamente spaventosa e allarmante. Qui, Khan fonde abilmente insieme una brillante miscela di generi, accompagnandoci attraverso il lento deterioramento mentale di Mariam con il trauma in primo piano.

Attraverso una narrazione visiva deliberata e metodica, Khan ci rinforza con immagini sia sottili che oscure per riflettere l'effetto devastante delle norme patriarcali e del trauma che Miriam sta vivendo. Le combinazioni di colori, l'essenza paranormale e i segnali sonori creano un'atmosfera penetrante che sembra dirompente per la psiche, eppure è qualcosa che è compreso da molte donne in tutto il mondo. Mentre Miriam inizia a perdere i sensi e ad afferrare la realtà, i nostri si rafforzano quando arriviamo a riconoscere la fonte del suo trauma. Attraverso il suo approccio delicato, Khan cattura magnificamente il significato della sopravvivenza per le donne pakistane.

L'approccio umanistico di Khan verso la comprensione delle donne emarginate è di una bellezza inquietante.

Verso la fine di In Flames, Khan ci indirizza verso un messaggio fondamentale: per sopravvivere a qualsiasi circostanza, appoggiarsi a coloro che si prendono cura di te di più è la soluzione. Per Mariam, ciò significa fare affidamento sul fatto che sua madre e loro lavorino insieme per porre fine al trauma generazionale che li perseguita una volta per tutte. Forse involontariamente, Khan sottolinea l'importanza del rapporto madre-figlia attraverso Fariha e Mariam mentre costruiscono insieme una nuova rete di sicurezza. Ma più di ogni altra cosa, dimostra che le donne, anche quando sono con le spalle al muro, possono trovare la forza per riprendersi la propria libertà d’azione.


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