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Avan Jogia ha avuto una carriera molto interessante. La vita di un bambino di Nickelodeon può mandare uno su molte strade, alcune meno fruttuose di altre. Jogia era quel raro attore bambino che è passato con successo al lavoro “per adulti” senza un forte annuncio della sua maturazione. La sua carriera di attore lo ha portato a dilettarsi in numerosi generi e storie, mettendo in mostra il suo carisma e talento naturali. Tra una recitazione e l’altra, Jogia si è impegnata a produrre musica con suo fratello e la loro band Saint Ivory e a scrivere un libro. Ora, si è cimentato nella regia di lungometraggi, e il suo debutto alla regia è lo straordinario topo neo-noir e ispirato ai fumetti.
Door Mouse racconta la storia di Mouse (Hayley Law), uno scrittore/artista di fumetti che lavora in un bar di burlesque gestito da Mama (Famke Janssen). Un’amica e collega ballerina di burlesque, Doe Eyes (Nhi Do), non si presenta al lavoro una notte, il che avvisa il già inquieto Topo di qualcosa di sinistro. Le cose si mettono al peggio quando un’altra amica, la sensazionale verità scozzese Riz (Michela Cannon), viene rapita fuori dal bar. Mouse deve bussare alla porta di alcuni personaggi sgradevoli per scoprire la verità, rischiando la vita facendo domande pericolose.
Famke Janssen in Door Mouse
Jogia ha creato una narrazione che non si discosta dalla solita formula noir, salvo un’eccezione chiave. La presenza femminile nella storia non è la tipica femme fatale, condannata a una fine tragica o scartata da un cinico detective maschio fumatore accanito. Piuttosto, in prima linea c’è una giovane donna che difende altre donne e dà la caccia a un compagno, Ugly (Keith Powers), che non è né il suo protettore né il suo amante. Per quanto nichilista e pessimista sia Mouse, le sue azioni offrono uno sguardo sul potere della comunità e della sorellanza, anche nei luoghi più senza uscita. Mentre la sceneggiatura a volte è kitsch, mostra una riverenza per il film noir, la crudeltà casuale del mondo in piena mostra. Eppure la sincerità filtra, in particolare attraverso il personaggio di Mouse e la performance di Hayley Law.
Law ha lasciato un’impressione con la sua interpretazione in Altered Carbon di breve durata di Netflix e come una delle Pussycats in Riverdale di The CW. Qui interpreta Mouse, un nome forse ispirato dai suoi puff afro che ricordano le orecchie di Topolino. Nonostante la connessione con qualcosa di sano come Topolino, Mouse non potrebbe essere diverso. È rozza e cupa e, nonostante il suo aspetto e la sua età, si comporta come un uomo di mezza età disilluso e logorato dal mondo. Law inchioda la cadenza del detective centrale e il suo guardaroba è un divertente omaggio allo stile distintivo. Chiunque apprezzi un buon noir apprezzerà il modo in cui Law sovverte e abbraccia quell’archetipo. La sua consegna impassibile e il suo sguardo penetrante sono perfetti, aiutando Jogia con la sua ambizione di creare il suo neo-noir che può essere favorevolmente paragonato al cult Brick. Law ha una presenza imponente ed è la chiave di questo stravagante lavoro neo-noir.
Donal Logue in Door Mouse
Lavorare con un budget basso può limitare i creativi con grandi ambizioni. Tuttavia, la storia di Jogia si presta a tali limitazioni. Con il suo personaggio principale che è un disegnatore di fumetti in difficoltà, adotta una fantastica grafica comica, permettendo al pubblico di vedere il mondo attraverso gli occhi di Mouse. Queste grafiche sono anche un modo divertente per aggirare il costo della messa in scena delle scene d’azione. Gli intermezzi a fumetti ravvivano il progetto e mettono in mostra lo spirito creativo di Jogia, immergendo gli spettatori nell’opera dei personaggi centrali. Nelle parti live-action, il team di scenografi del film conferisce a ogni spazio un aspetto distinto, creando un mondo vissuto nonostante il pubblico sia poco visto e la natura scarsa dei luoghi in cui si reca Mouse. Insieme a questo ci sono i costumi che danno a ogni personaggio specificità e consistenza. Inoltre, il film è una bella produzione con una forte fotografia di Mike McLaughlin e una colonna sonora dinamica, per gentile concessione del fratello di Jogia, Ketan Jogia, che è perfetta per la visione del film. Lo sforzo di squadra è facile da vedere e ha un discreto successo nel creare una narrazione e un mondo intriganti.
Le prime caratteristiche sono immensamente importanti; possono impostare qualcuno per una transizione graduale verso i grandi campionati oppure no. Se c’è giustizia, Door Mouse otterrà l’attenzione che merita per essere una narrazione ben definita portata in vita in modo efficace ed efficiente da un regista di talento la cui immaginazione e spinta creativa diventano più evidenti con ogni scena. L’unico inconveniente è che Door Mouse è che, quando si tratta dello spazio dei fumetti nei film, viene dato pochissimo spazio alle caratteristiche più piccole che offrono qualcosa di diverso. Door Mouse, nonostante il suo innegabile percorso per essere un apprezzato cult, merita un certo riconoscimento nelle sue prime due settimane nelle sale. Si spera che il riconoscimento del nome di Avan Jogia attiri l’attenzione di Door Mouse perché se lo merita.
Door Mouse è uscito nelle sale e in digitale venerdì 13 gennaio. Dura 101 minuti e non è classificato.
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