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Anna Kendrick potrebbe essere meglio conosciuta per i suoi ruoli comici e musicali, ma con il suo ultimo lungometraggio, Alice, Darling, l’attrice nominata all’Oscar ricorda agli spettatori che ha delle doti drammatiche davvero impressionanti. Diretto da Mary Nighy, il nuovo film è un esame intimo e inquietante di una donna e dell’effetto che la sua relazione sempre più inquietante ha sulla sua vita. Considerando la trama, sarebbe stato facile per Nighy e la sceneggiatrice Alanna Francis adottare un approccio più pesante e spaventoso. Fortunatamente, però, Alice, Darling è uno studio del personaggio rispettoso e penetrante che funge anche da eccellente vetrina per i talenti di Kendrick.
In apparenza, Alice (Kendrick) ha tutto: un lavoro solido, due migliori amici con cui chiacchierare nei wine bar e un ragazzo sexy e attento, Simon (Charlie Carrick). Tuttavia, dal modo in cui Alice prova attentamente quello che sta per dire a Simon alla sua tendenza a strapparsi compulsivamente i capelli, diventa presto chiaro che c’è dell’altro nella storia. Quando le amiche di Alice Tess (Kaniehtiio Horn) e Sophie (Wunmi Mosaku) la invitano a fare una gita tra ragazze in una casa al mare per una settimana, la facciata accuratamente costruita di una relazione perfetta di Alice inizia a sgretolarsi intorno a lei. Presto, diventa una questione se Tess e Sophie possano salvare Alice da una situazione che non è disposta a riconoscere.
Wunmi Mosaku, Anna Kendrick e Kaniehtiio Horn in Alice, Darling
Come mostra Alice, Darling, le relazioni violente non sempre lasciano lividi visibili. La sceneggiatura non mostra subito la sua mano, con Francis che sceglie invece di svelare lentamente gli orrori della relazione tra Alice e Simon. I segni sono presenti nei momenti in cui Alice è sola, il che significa che Kendrick deve portare il pubblico nella vita interiore di Alice con dialoghi e azione minimi. Lo fa eccezionalmente bene, e non passa molto tempo prima che il pubblico sia dalla parte di Alice, aspettando con impazienza il momento in cui sfugge alla presa di Simon. C’è qualcosa da dire su un film che punta i riflettori sulla tossicità emotiva. Non molti spettatori potrebbero riconoscere le tattiche di Simon come un abuso e Alice, Darling tratta l’argomento con il tocco sensibile che richiede.
Francis sceglie di giustapporre la situazione di Alice con una trama che coinvolge una ragazza scomparsa nella città dove le donne vanno in vacanza. Quando questo thread raggiunge il suo punto medio, diventa un po’ più difficile da giustificare. La sua inclusione è uno degli elementi più deboli di Alice, Darling. È forse il film che si avvicina di più all’ovvio con i temi che intende esplorare. Alla fine, però, Francis e Nighy riescono a mettere in scena la risoluzione della trama in un modo che dà un impatto chiaro e inquietante. Inoltre, non toglie molto al viaggio di Alice e allo sviluppo delle relazioni che contano di più qui, quelle che ha con i suoi amici. Alice, Darling non dà lo stesso sviluppo a Tess e Sophie, ma le interpretazioni di Horn e Mosaku fanno molto per promuovere l’impressione di un’amicizia profonda e forte. La gentile e compassionevole Sophie di Mosaku tocca le corde del cuore mentre cerca di mettersi in contatto con Alice, mentre Horn riesce a scavare in alcuni dei tratti più spinosi di Tess mentre il personaggio fa leva sul comportamento sconcertante di Alice. Alice, Darling dipinge un ritratto meravigliosamente realistico dell’amicizia femminile.
Anna Kendrick in Alice, tesoro
Indiscutibilmente, però, Alice, il punto più alto di Darling è la performance di Kendrick. La maggior parte dei momenti migliori dell’attore arrivano quando Alice è da sola, anche se interpreta bene gli altri membri del cast. Kendrick ritrae la paura delicata e ansiosa di Alice con un’abilità impressionante, e nei momenti in cui Alice sembra lasciarsi andare e riconnettersi con la persona che era prima, il pubblico sente davvero quanto siano speciali quei momenti. Nei panni del famigerato Simon, Carrick ritrae le sue sottili manipolazioni in un modo che suscita un profondo disagio. A suo merito, inoltre, non spinge la sua interpretazione in una caricatura esagerata di un fidanzato emotivamente violento. Carrick mantiene le cose al limite della normalità, costringendo così gli spettatori a mettersi veramente nei panni di Alice mentre affrontano il danno che ha causato.
Alice, Darling sa quando la sua storia è finita, giungendo al termine dopo appena un’ora e mezza. Anche se questo lascia ambiguo il futuro della sua omonima eroina, Nighy lascia agli spettatori un’idea di cosa le accadrà andando avanti. In un certo senso, l’incertezza su come Alice andrà avanti è potente tanto quanto tutti gli elementi precedenti. A parte qualche imbarazzo con la sottotrama della ragazza scomparsa, Alice, Darling è uno sguardo delicato su un argomento delicato, e con la performance devastante di Kendrick al centro, è certo che scatenerà la conversazione tra il pubblico.
Alice, Darling apre a livello nazionale venerdì 20 gennaio esclusivamente nei teatri AMC. Il film dura 90 minuti ed è classificato R per la lingua e alcuni contenuti sessuali.
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