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Recensione delle creature di Dio: un gotico intenso e inquietante che richiede tempo

Recensione delle creature di Dio: un gotico intenso e inquietante che richiede tempo
Marco

Di Marco

30 Settembre 2022, 02:08


L’amore di una madre può renderla cieca alla vera natura dei suoi figli, portando alla dissoluzione di una vita che un tempo sembrava così stabile. Le creature di Dio, diretto da Saela Davis e Anna Rose Holmer, si apre con una morte: il figlio di qualcuno è annegato nelle acque che lambiscono un villaggio di pescatori irlandese. Non ha mai imparato a nuotare, un’usanza locale trasformata in superstizione che viene tramandata per impedire ai bambini del villaggio di saltare in acqua per salvare qualcuno dall’annegamento. È qui che inizia God’s Creatures, che sboccia in uno snervante racconto gotico rurale con due interpretazioni piuttosto feroci che fanno sì che il lento bruciore del film fino al suo culmine valga l’attesa.

Sulla scia del ragazzo recentemente scomparso, Brian O’Hara (Paul Mescal) fa il suo grandioso ritorno a casa dopo una gita decennale in Australia, dove non si è preso la briga di stare al passo con la famiglia che si era lasciato alle spalle. Almeno una persona in quella famiglia è felice di vederlo: Aileen (Emily Watson) è euforica per il suo ritorno, la sua maschera di dolore scivola via per rivelare lo shock dell’arrivo di Brian, che non è pianificato ma sicuramente gradito. Il padre di Brian Con (Declan Conlon) e la sorella Erin (Toni O’Rourke) hanno sentimenti molto più complessi riguardo al suo ritorno, eppure lui e sua madre scivolano in uno schema familiare fino a quando Sarah Murphy (Aisling Franciosi non gli fa un’accusa di aggressione). ). Aileen mente per proteggerlo senza pensare molto alle conseguenze, portando a un disfacimento della famiglia, della comunità e della relazione al centro del film.

Paul Mescal ed Emily Watson in Le creature di Dio

Le creature di Dio si prendono il loro tempo per assicurarsi che la relazione tra Brian e Aileen funzioni, e Mescal e Watson sono una coppia inquietante. Si prendono cura l’uno dell’altro. Lo si vede nel modo in cui lui abbassa la fiancata della barca mentre lei entra in acqua e nel modo in cui paga i suoi drink al pub locale senza un accenno di risentimento. È nella natura di Aileen, però, ed è protettiva nei confronti di suo figlio quanto lo è la sua comunità. Alla pescheria locale, difende i suoi colleghi quando il loro capo prepotente ammonisce ingiustamente uno di loro. Quando è costretta a scegliere tra la sua comunità e la sua famiglia, però, la scelta è chiara.

Watson vende questo turno solo con lo sguardo nei suoi occhi, uno sguardo su cui le Creature di Dio faranno spesso affidamento. È difficile sopravvalutare quanto sia bravo Watson in questo film, ed è un complimento a Mescal, che più che regge il confronto con l’attore veterano. Fino ad ora, Mescal ha avuto un solo ruolo importante come Connell Waldron nell’adattamento di Sally Rooney di Hulu Persone normali e un ruolo secondario nel debutto alla regia di Maggie Gyllenhaal, La figlia perduta. Mescal interpreta Brian con un calore che nasconde un’ambivalenza molto più sinistra, che rende chiaro che dà per scontato l’amore di Aileen.

Emily Watson e Paul Mescal in Le creature di Dio

Questa ambivalenza manda Aileen in una lenta follia, accompagnata da un’eccellente colonna sonora di Danny Bensi e Saunder Jurriaans che fa tanto quanto Watson e Mescal nel dare il tono al film. Sono questi quattro che compensano alcuni dei passi falsi delle Creature di Dio, inclusa la decisione di allontanarsi da Sarah dopo che l’accusa è stata avanzata. Sebbene il film non metta mai in dubbio la veridicità della sua affermazione contro Brian, vedere di più Franciosi avrebbe potuto dare al film quella dinamica in più che a volte manca. Mentre il film si concentra su Aileen e Brian, perde di vista il quadro più ampio fino a un finale che lega quasi tutto insieme.

Le creature di Dio mostra come l’amore può portare all’illusione con conseguenze devastanti. Accentuata dalla natura ciclica dei legami familiari che si propagano in una comunità affiatata, non ci sono risposte facili nelle Creature di Dio se non quella che conta. Altre risposte si perdono nello spazio confuso tra lealtà e moralità, territorio oscuro che può essere insoddisfacente per alcuni, ma in definitiva è più onesto di qualcosa che cercherebbe la verità da una parte o dall’altra.

God’s Creatures è uscito nelle sale il 30 settembre. Il film dura 94 minuti ed è classificato R per la lingua.


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