Asiatica Film Mediale

“Quindi, ho raccontato ai Skinheads…”: Ridley Scott ricorda il lavoro con “200 Skinheads” nel suo leggendario spot Apple al Superbowl.

“Quindi, ho raccontato ai Skinheads…”: Ridley Scott ricorda il lavoro con “200 Skinheads” nel suo leggendario spot Apple al Superbowl.
Debora

Di Debora

16 Gennaio 2025, 14:12



Ridley Scott ricorda la sua esperienza nell’assumere 200 neo-nazisti veri per girare la celebre pubblicità “1984” della Macintosh di Apple. Diretto da Scott, che era appena uscito dal classico distopico di fantascienza Blade Runner, il commercial “1984” debuttò durante il Super Bowl XVIII e presentò il personal computer Macintosh di Apple. Ispirato a 1984 di George Orwell, rappresenta un mondo distopico in cui una folla di uomini uniformati e pelati guarda passivamente una figura simile a un Grande Fratello rantolare su uno schermo gigante, finché un solitario corridore, indossando una canottiera bianca con un’illustrazione del nuovo prodotto Apple, lancia un martello contro lo schermo.

In un’intervista con GQ, Scott ha raccontato la sua esperienza nel girare la pubblicità, che ha realizzato con 200 neo-nazisti veri come comparse. Scott cercava un pubblico dal forte impatto visivo, bloccato in uno sguardo opprimente, da contrapporre alla presenza vitale e ribelle dell’atleta Anya Major. Il regista voleva evitare la spesa di rasare la testa di una donna, quindi gli uomini dal capo già rasato hanno reso le comparse economiche e facili da gestire. Ecco cosa ha detto:

“Beh, Anya Major era un’atleta bellissima, perché no? Cristo, era brava.”

“Mi piaceva che abbiamo inventato il martello, come il martello e la falce e tutte quelle cose, quindi sottolineiamo la possibilità di oppressione da quella parte. Quindi il tizio sullo schermo, l’abbiamo girato quella mattina, che rantava… E lei ha distrutto questa oppressione.”

“E avevo 200 neo-nazisti lì perché non potevo permettermi di rasare la testa a una donna. Quindi, ho detto ai neo-nazisti: ‘Ascoltate, avrete colazione, pranzo e cena. Io lancerò questa cosa allo schermo. Vi coprirò con il talco e voglio che tutti voi facciate ‘Ohhh’. E loro l’hanno fatto (ride).”

## Cosa significa la scelta del casting di Ridley Scott per il “1984”

La decisione di Scott di utilizzare neo-nazisti nell’apprezzata pubblicità “1984” di Apple introduce una tensione straordinaria nel messaggio inteso di oppressione ed emancipazione. La pubblicità distopica di fantascienza raffigura il Macintosh come un’innovazione rivoluzionaria capace di permettere agli individui di liberarsi dal controllo e favorire la creatività, offrendo la potenza di calcolo prima riservata alle aziende. Tuttavia, la scelta di impiegare un gruppo di neo-nazisti dal National Front, un partito politico di estrema destra e fascista nel Regno Unito, per ridurre i costi di produzione mette in discussione il messaggio idealizzato di individualità e liberazione dell’annuncio (fonte: NYT).

Il significato inaspettato nella pubblicità della Macintosh di Apple.

Con l’evoluzione di Apple in una multinazionale e la proliferazione di disinformazione attraverso i dispositivi Apple che miliardi di persone utilizzano, la pubblicità della Macintosh assume un tono inquietantemente ironico: una storia di avvertimento non dissimile dal capolavoro distopico di Scott, Blade Runner. Anche lo stesso Scott sembra riconoscere questo. Nella stessa intervista con GQ, inizia a parlare della pubblicità chiamando lo smartphone un pezzo di tecnologia distopica:

“In pratica saremo controllati da Nineteen Eighty-Four, da una gerarchia. E penso che la gerarchia sia questa (mostra un iPhone). Questo è un genio e un fottuto disastro. Fai arrampicare il tuo bambino su un albero e lascia questo a casa, va bene?”

## La nostra opinione sulla rivelazione di Ridley Scott sul “1984”

La decisione di Ridley Scott di selezionare circa 200 neo-nazisti nella pubblicità “1984” di Apple aggiunge uno strato affascinante, se controverso, alla sua eredità. Ciò che iniziò come una misura per risparmiare costi ha involontariamente introdotto una subcultura con la sua complessa storia in una narrazione sulla libertà e l’empowerment. Questa scelta amplifica l’interesse e l’intrigo della pubblicità, poiché il suo messaggio si è trasformato in una complessa nota culturale all’incrocio tra oppressione, controllo e tecnologia.

Dopo decenni, il commercial rimane un punto di riferimento culturale e la decisione non convenzionale di Scott ci ricorda che il confine tra arte e realtà è spesso molto più confuso e affascinante di quanto previsto.

Fonte: GQ / YouTube


Potrebbe interessarti

“I Hope The World Agrees”: John Cena fornisce un aggiornamento su una delle migliori cose su Peacemaker prima della stagione 2.
“I Hope The World Agrees”: John Cena fornisce un aggiornamento su una delle migliori cose su Peacemaker prima della stagione 2.

Peacemaker season 2: John Cena reveals exciting update and new opening sequence In a recent interview with Collider, John Cena provided an update on Peacemaker season 2, after the filming wrapped up in late 2024. As his character prepares to join the DC Universe, the actor shared intriguing details about the new season’s opening dance […]

L’anteprima della stagione 2 di The Night Agent Stars presenta una posizione difficile per la relazione di Peter e Rose: “Un po’ avevano un piccolo caso di sindrome di Stoccolma”.
L’anteprima della stagione 2 di The Night Agent Stars presenta una posizione difficile per la relazione di Peter e Rose: “Un po’ avevano un piccolo caso di sindrome di Stoccolma”.

Il secondo capitolo de The Night Agent: Gabriel Basso e Luciane Buchanan rivelano una sfida evolutiva per la relazione tra Peter e Rose I protagonisti di The Night Agent, Gabriel Basso e Luciane Buchanan, anticipano una difficile evoluzione per la relazione tra Peter e Rose nella seconda stagione della serie. Basato sul romanzo omonimo di […]