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Il concept art di Prey mostra quanto sia diverso il design del Predator del film dai predecessori cinematografici della creatura. Ambientato quasi 300 anni prima del film originale di Predator del 1987 con Arnold Schwarzenegger, Prey è il quinto film della lunga serie di fantascienza. Sommersa di elogi sia dalla critica che dal pubblico, l’uscita in streaming esclusivo del prequel del franchise finirebbe per diventare la premiere più vista su Hulu negli Stati Uniti, così come su Star nei mercati internazionali.
Diretto da Dan Trachtenberg di 10 Cloverfield Lane, Prey ha apportato diverse modifiche al design della creatura aliena nota come Predator. Semplificando la tecnologia dell’alieno per presentare un “Predatore selvaggio”, il Predatore di Prey non sfoggia più l’elmetto di metallo immediatamente riconoscibile e ne indossa uno che sembra essere fatto dal teschio di una creatura sconosciuta. Questo elmo lascia scoperte anche le mandibole tipiche della creatura. È sparito anche il tipico cannone al plasma montato sulla spalla e, al suo posto, l’alieno del film fa uso di un lanciatore di freccette a guida laser. Queste modifiche non sarebbero state le uniche modifiche al design della creatura chiave, e l’alieno di Prey ha anche subito modifiche al design della sua testa, rimuovendo la corona appuntita della creatura che conduceva ai suoi terribili viticci.
Di recente, il veterano artista degli effetti speciali Alec Gillis si è rivolto a Instagram per condividere un’opera d’arte che offre un confronto fianco a fianco del nuovo look del Predator con una versione più tradizionale della creatura vista in Alien Vs Predator: Requiem. Gillis osserva che le modifiche al design originale di Stan Winston della creatura non sarebbero passate inosservate al pubblico, e certamente non senza una certa dose di controversia. Dai un’occhiata al post di Gillis qui sotto:
Visualizza questo post su Instagram Un post condiviso da alec_gillis (@alec_gillis)
Sembrerebbe, tuttavia, che queste modifiche al design della creatura principale non abbiano certamente impedito al pubblico di impegnarsi positivamente con l’ultimo film del franchise. Ampiamente salutato come il miglior film di Predator dall’originale, l’interpretazione unica di Trachtenberg della proprietà ha rinvigorito l’amore per il franchise che si è lentamente inasprito nel corso degli anni a causa di una serie di sequel senza successo. L’approccio dell’ultimo film nel riportare il design della creatura alle origini rispecchia anche quello dell’approccio di Trachtenberg alla trama stessa. La semplicità del film e l’attenzione al dramma basato sui personaggi consentono al pubblico di essere coinvolto nella crescente lotta contro il più primitivo “Predatore selvaggio”.
Sebbene nessun sequel sia stato ufficialmente annunciato, Trachtenberg ha anticipato la possibilità che il franchise continui dopo il rilascio feromonale di Prey. Anche i titoli di coda del film anticipano la possibilità di un sequel. Se i 20th Century Studios decideranno davvero di dare il via libera a un altro film del franchise di Predator, forse il pubblico avrà la possibilità di vedere variazioni di design ancora più uniche per il cacciatore di alieni. Prey ha già dimostrato che presentare un Predator dall’aspetto diverso può ancora funzionare nel contesto di un film ben fatto.
Fonte: Alec Gillis
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