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Il regista di Oldboy spiega perché il protagonista sceglie di utilizzare un martello come arma, sottolineando la sua ingegnosità e strana ottimismo. La scena di combattimento nel corridoio di Oldboy e l’uso del martello hanno reso il film memorabile e innovativo in termini di battaglie violente. La scelta di un martello come arma riflette la natura personale e a bassi rischi della storia, aggiungendo realismo crudo e capacità di relazionarsi al protagonista.
Il regista del vecchio Oldboy, Park Chan-wook, è pronto a spiegare perché il martello del film è uno strumento così efficace. Oldboy è un film d’azione sudcoreano del 2003 che vede Choi Min-sik nel ruolo del protagonista, Oh Dae-su. Dopo aver subito un’improvvisa prigionia per 15 anni, Oh Dae-su viene finalmente liberato e si dedica ad attuare vendetta contro i suoi rapitori. Nel processo, non ha accesso alle comuni armi di vendetta e si trova costretto a utilizzare un martello come arma particolare.
In un’intervista con Vanity Fair, Park ha spiegato esattamente perché ha scelto di far sì che Oh Dae-su si ritrovasse ad usare un martello contro i suoi nemici. Park sottolinea che Oh Dae-su non ha mai desiderato attivamente usare un martello, ma invece sceglie di utilizzarlo semplicemente perché c’era, e crede che il martello differenzi Oldboy introducendo un’arma che pochissimi altri film di vendetta possono vantare. Ecco una citazione di Park:
“La scena d’azione in cui usa un martello. Non abbiamo scelto il martello perché fosse la sua arma preferita. Questa persona, Oh Dae-su, ha fiducia in se stesso, indipendentemente dalla situazione in cui si trova. La mentalità di qualcuno che non ha niente da perdere. Quell… strano ottimismo. Normalmente, in un film del genere sulla vendetta, bisogna raccogliere armi e averle a portata di mano. Vedi spesso in film quando aprono una grande borsa piena di armi, quindi, facendo l’opposto. Mentre guarda in giro, prende semplicemente quello che può trovare. Volevo mostrare la potenza dell’arma in questa scena. Quindi colpisce il piede di qualcuno con essa fino a un punto in cui lo spettatore può sentire il dolore”.
Oggi, Oldboy è ricordato come un film inquietante con una trama sconvolgente che rende l’intera storia tanto tragica quanto subdola. Presenta una scena di combattimento nel corridoio che ha cambiato per sempre il modo di fare cinema introducendo nuovi modi per creare battaglie dure e sconvolgenti. Con un semplice martello e la sua ostinata voglia di vendetta, Oh Dae-su affronta una folla di nemici ed evade incredibilmente con la vita salva. Quel martello è diventato il pezzo più memorabile di Oldboy.
Così come il combattimento nel corridoio di Oldboy ha un significato più profondo, il martello stesso ha una ragione pura e pratica che va al cuore del personaggio di Oh Dae-su. Invece di cercare armi più pratiche, egli si affida a ciò che già ha a sua disposizione. Ciò culmina nelle sue azioni orribili alla fine del film, mentre cerca un modo per uccidere Lee Woo-jin. Proprio come in precedenza, invece di cercare uno strumento pratico, Oh Dae-su si affida all’arma che ha già intorno a sé e ciò ha conseguenze veramente agghiaccianti.
L’esistenza del martello di Oldboy è anche una testimonianza del fatto che il film ha una posta relativamente bassa. Si tratta di un viaggio profondamente personale, piuttosto che di un evento che sconvolge il mondo. La sua vita personale è il cuore della storia. La presenza di una pistola o di una spada può aggiungere un elemento di surrealismo che toglierebbe via dal realismo crudo del thriller criminale. Oh Dae-su usa un’arma che si può trovare in ogni cassetta degli attrezzi, ed è per questo che Oldboy ha un impatto così forte e viene percepito come profondamente onesto. Proprio come chiunque può avere un martello, chiunque spettatore potrebbe essere Oh Dae-su.
Fonte: Vanity Fair
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