Missione Impossibile 7 ha quasi utilizzato una controversa tecnica di effetti speciali su Tom Cruise (e potrebbe ancora farlo in futuro)

Il regista di Mission: Impossible – Dead Reckoning Part One, Christopher McQuarrie, rivela che avevano preso in considerazione l’uso degli effetti speciali per rendere più giovane Tom Cruise in una sequenza di flashback iniziale che è stata poi scartata. Il settimo film della longeva serie d’azione, nella quale McQuarrie e Cruise hanno collaborato ancora una volta, vede il super spia Ethan Hunt scontrarsi con un nuovo villain per distruggere un pericoloso sistema di intelligenza artificiale chiamato The Entity. Il film è già stato un successo sia dal punto di vista critico che commerciale, ma McQuarrie rivela ora che il sequel avrebbe potuto essere molto diverso.

Dopo l’uscita di Mission: Impossible – Dead Reckoning Part One, McQuarrie rivela a Total Film (tramite GamesRadar) che il film avrebbe potuto includere una sequenza di flashback iniziale in cui Cruise veniva reso più giovane di decenni grazie agli effetti speciali. Sebbene la sequenza non sia stata inserita nell’ultimo film, il regista non esclude la possibilità di includere una simile scena in un futuro capitolo. Di seguito il commento completo di McQuarrie:

“Inizialmente c’era stata tutta una sequenza all’inizio del film che avrebbe dovuto svolgersi nel 1989. Abbiamo discusso di usarla come scena di apertura, di usarla come flashback nel film, abbiamo valutato l’opzione di ringiovanire gli attori. Una delle cose importanti riguardo il de-aging che ho notato durante le mie ricerche, è che spesso mi trovavo a pensare “Wow, questo ringiovanimento è davvero buono” o “Questo ringiovanimento non è così buono”. Non mi sono mai trovato a seguire realmente la storia. Ero troppo distratto dal fatto che un attore che conoscevo da tanto tempo fosse improvvisamente questa persona giovane. Durante la mia ricerca ho trovato la chiave – penso – su come affrontare al meglio la questione. Ma nel frattempo ci eravamo già allontanati da questa idea. Potremmo ancora esplorarla in futuro. Non diciamo mai mai”.

È una buona idea ringiovanire Tom Cruise per Mission: Impossible?
L’ultimo film ad aver esplorato il ringiovanimento del suo personaggio principale è ovviamente Indiana Jones e il calice della giovinezza, in cui Harrison Ford viene reso più giovane di circa 30 anni per una lunga sequenza di flashback all’inizio. La tecnologia degli effetti speciali utilizzata per questa sequenza è un po’ altalenante e, anche quando funziona, il commento di McQuarrie è pertinente. Gli aspetti tecnici della cinematografia prendono in qualche modo il sopravvento in questa sequenza e, per quanto abilmente costruita sia l’azione, gli effetti speciali possono risultare un po’ distanti.

Gli ultimi episodi della saga di Mission: Impossible si sono distinti per la loro messa in scena pratica. Le acrobazie, pur essendo spesso arricchite da effetti speciali, vengono principalmente realizzate in presa diretta, il che distingue la saga dalla maggior parte dei suoi colleghi. Una sequenza di flashback iniziale in cui Cruise viene ringiovanito di decenni permetterebbe a McQuarrie di esplorare più approfonditamente gli aspetti del passato di Ethan, ma potrebbe anche sembrare molto fuori posto. Inoltre, sembra che la tecnologia non sia ancora del tutto pronta per questo.

Detto questo, sia McQuarrie che Cruise sembrano interessati a realizzare altri sequel oltre a Mission: Impossible 8. In effetti, Cruise ha anche espresso l’interesse a seguire l’esempio di Ford e continuare a fare film d’azione anche alla sua età, negli anni ’70 e ’80. Mentre Mission: Impossible – Dead Reckoning Part One dimostra che Cruise non mostra ancora segni di rallentamento, arriverà inevitabilmente un momento in cui i limiti fisici della sua età inizieranno a farsi sentire, e in quel caso l’utilizzo della tecnologia di ringiovanimento potrebbe diventare uno strumento narrativo più utile.

Fonte: Total film (tramite GamesRadar)