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La serie originale Disney+ Andor sta allestendo un’entusiasmante mini trilogia per l’universo di Star Wars incentrata sull’Alleanza Ribelle. Prequel di Rogue One: A Star Wars Story del 2016, Andor segue Cassian Andor di Diego Luna durante i suoi anni formativi nella Ribellione. Inizialmente pianificato come un’impresa di cinque stagioni, lo spettacolo ora durerà invece per due stagioni da 12 episodi. La serie vuole essere uno sguardo più intimo sulla Galassia Lontano, Lontano, puntando i riflettori su alcuni degli abitanti più radicati dell’universo e sui loro sforzi per combattere l’Impero.
Prima dei suoi vari film spin-off e serie televisive, Star Wars era caratterizzato dalla sua struttura basata sulla trilogia, con la sua saga principale suddivisa in tre trilogie. La struttura è stata relativamente eliminata negli ultimi anni con il rilascio di film derivati come Rogue One e Solo e progetti TV come The Mandalorian e The Book of Boba Fett. Andor, tuttavia, potrebbe rappresentare una sorta di ritorno alle radici del franchise diventando il pezzo finale di una narrativa in tre parti.
Lo showrunner di Andor Tony Gilroy ha rivelato in un’intervista (tramite The Playlist) che la stagione 2 porterebbe direttamente agli eventi di Rogue One, che a sua volta termina all’inizio di Una nuova speranza. In quanto tali, se visti in ordine sequenziale, i tre progetti costituiranno una trilogia non ufficiale incentrata sui ribelli che racconta lo sviluppo dell’Alleanza Ribelle. Sebbene l’Episodio IV si occupi di Jedi e della Forza, è ancora relativamente radicato, almeno rispetto ai suoi sempre più fantastici successori. Parte della natura radicata del film è dovuta alla sua focalizzazione sulla ribellione, che gli consente di adattarsi tematicamente ad Andor e Rogue One.
La saga di Star Wars è caratterizzata per la sua segretezza riguardo ai progetti imminenti, ma Tony Gilroy è stato piuttosto schietto su cosa aspettarsi dalla seconda stagione di Andor. Durante il panel di Disney+ alla Television Critics Association (tramite Deadline), lo showrunner ha spiegato che la seconda stagione sarà suddivisa in quattro trame di tre episodi, che funzionano effettivamente come piccole trilogie. Ogni trilogia farà un salto in avanti di un anno, compensando la storia di cinque stagioni che la serie era stata inizialmente immaginata. La stagione 2 si concluderà quindi cinque giorni prima degli eventi di Rogue One e seguirà Cassian, come ha spiegato Gilroy, “attraversare l’asfalto per salire sulla nave per andare al Ring of Kafrene” per incontrare l’informatore che ha ucciso nel prequel del 2016.
Ciò legherà Andor direttamente agli eventi di Rogue One, rendendo i due una storia senza soluzione di continuità. Tale continuità è importante, dato che ha il potenziale per migliorare due aspetti principali del film. In primo luogo, c’è la caratterizzazione di Cassian Andor. Uno degli aspetti più interessanti del personaggio nel film è stata la sua grigia moralità. Era un individuo con buone intenzioni che utilizzava metodi riprovevoli per raggiungere i suoi obiettivi. Il suo accenno a un passato traumatico ha fornito un contesto per la sua morale discutibile, ma Andor si amplierà ulteriormente descrivendo in dettaglio gli eventi che lo hanno forgiato nel combattente ribelle incrollabile che era. Approfondire il personaggio in questo modo darà probabilmente più impatto alla sua interpretazione in Rogue One e, forse ancora più importante, renderà la sua morte alla fine del film una conclusione più significativa per il suo arco narrativo.
In secondo luogo, c’è l’esplorazione del lato più grintoso e radicato dell’universo cinematografico e televisivo di Star Wars. Sebbene il film del 2016 lo abbia toccato, non ha avuto l’opportunità di approfondire completamente quell’aspetto del franchise. Andor, d’altra parte, sarà in grado di farlo data la sua attenzione sull’evoluzione della Ribellione e sugli individui che sono serviti da mattoni per gli eventi della trilogia originale. Quel focus potrebbe, a sua volta, consentire alle scene di Rogue One che offrivano uno sguardo in quell’angolo della galassia di sentirsi più sviluppate e reali. Lo sguardo intimo e radicato di Andor al Galaxy Far, Far Away potrebbe non solo avere un impatto su Rogue One, tuttavia. Potrebbe anche ampliare notevolmente la portata del franchise, posizionando potenzialmente lo spettacolo come un elemento di spicco nell’arazzo di Star Wars in continua espansione.
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