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Riassunto
La versione russa del film horror Old Man è stata pubblicizzata come prequel di Don’t Breathe, anche se l’unico collegamento è la presenza di Stephen Lang. Il regista di Old Man, Lucky McKee, ha paragonato questa rappresentazione errata alla pratica di creare falsi film di franchise nel passato, come Zombi 2. Questa pratica era comune nei mercati internazionali, in particolare in Italia.
Il film horror del 2022, Old Man, è stato pubblicizzato in Russia come prequel di Don’t Breathe. Il film vede Stephen Lang protagonista nel ruolo di un eremita che accoglie un escursionista disperso, dando il via a un sinistro gioco del gatto e del topo. L’unico collegamento con il franchise di Don’t Breathe è la presenza dell’attore Lang, che in Don’t Breathe del 2016 interpretava un uomo cieco che difendeva violentemente la propria casa a Detroit. Ha ripreso il ruolo anche in Don’t Breathe 2 del 2021, assumendo uno status di anti-eroe.
JB Hi-Fi ha recentemente pubblicato un’intervista al regista di Old Man, Lucky McKee, famoso per May del 2002, The Woman e All Cheerleaders Die. Durante la conversazione, McKee ha rivelato che la versione russa di Old Man è stata pubblicizzata erroneamente come Don’t Breathe: The Beginning a causa della presenza di Lang. Ha paragonato questa situazione ai falsi film di franchise come Zombi 2 che “gli italiani facevano un tempo”. Ecco la citazione completa di McKee:
“In Russia, l’hanno distribuito come Don’t Breathe: The Beginning. Un po’ come facevano gli italiani un tempo, con film come Zombi 2.”
La Storia dell’Horror è Piena di Sequel Ingannevoli
Anche se potrebbe sembrare sorprendente che Old Man sia stato rinominato Don’t Breathe: The Beginning, il paragone di McKee con i film horror italiani degli anni ’70 e ’80 è appropriato. Soprattutto in quella regione, le uscite locali venivano talvolta intitolate in modo da collegarle a franchise non correlati al fine di aumentare i potenziali profitti. In particolare, Zombi 2 di Lucio Fulci veniva pubblicizzato come sequel di Zombi di George A. Romero (uscito in Italia in una versione alternativa intitolata Zombi), anche se in seguito Romero avrebbe effettivamente realizzato un vero sequel nel film Day of the Dead del 1985.
Questa pratica era molto comune durante quel periodo, rinominando sia film italiani che hollywoodiani a seconda della regione di distribuzione. Infatti, Bay of Blood di Mario Bava fu un tempo commercializzato come sequel di The Last House on the Left di Wes Craven, nonostante fosse stato pubblicato originariamente quasi un anno prima della firsta solare di Last House. Esiste persino un “franchise” di sette film in Italia noto come La Casa che include film non correlati come The Evil Dead II, Ghosthouse, Beyond Darkness e House II: The Second Story.
Questo falso prequel di Don’t Breathe ora aggiorna quella tradizione per l’era moderna. L’utilizzo di questo tipo di marketing potrebbe essere discutibile, ma potrebbe comunque continuare a sostenere il vero franchise. Si dice che Don’t Breathe 3 sia agli stadi iniziali di sviluppo e il supporto internazionale potrebbe contribuire a portarlo a termine, anche se basato su false premesse.
Fonte: JB Hi-Fi
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