Sommario
- Chuck Palahniuk, il creatore di Fight Club, ha espresso il suo dissenso per il countdown della bomba a orologeria presente nella scena finale del film.
- La scena finale del film differisce dal romanzo, in quanto rappresenta un confronto tra Il Narratore e Tyler, che porta alla sparatoria di Il Narratore su se stesso.
- I registi potrebbero aver voluto fornire una conclusione più definitiva che catturasse i temi anticapitalisti esplorati nel corso del film.
Pur rimanendo fedele al materiale di origine, una grande modifica a Fight Club ha infastidito il creatore Chuck Palahniuk. Basato sul romanzo omonimo del 1996, il thriller dal tono oscuro e comico ruotava attorno a un impiegato senza nome che, dopo aver incontrato il ribelle Tyler Durden e aver formato l’omonimo club di uomini, inizia ad abbracciare uno stile di vita più anarchico che ben presto degenera in qualcosa di più pericoloso. Interpretato da Edward Norton e Brad Pitt e diretto da David Fincher, il film ha polarizzato i critici all’epoca, ma è diventato un classico del cinema cult.
Parlando con Variety per promuovere il suo nuovo romanzo Not Forever, But For Now, Palahniuk ha riflettuto sul lascito di Fight Club. Quando gli è stato chiesto se ci fossero parti del film con Brad Pitt che lo infastidivano negli anni successivi alla sua uscita, l’autore ha indicato la scena finale del film, affermando che il conto alla rovescia della “bomba a orologeria” coinvolto nel confronto finale tra il Narratore e Tyler non si addiceva alla sua visione della storia. Di seguito, ecco cosa ha spiegato Palahniuk:
Non ero un grande fan del conto alla rovescia, quello dell’orologio alla fine, e Jim Uhls lo ha inserito perché ovviamente è un cliché, e io ho imparato ad accettare che si tratta di un cliché.
Come la scena finale di Fight Club differisce dal romanzo
La scena finale di Fight Club mostra il Narratore che finalmente si rende conto che Tyler è in realtà una personalità multipla dentro di sé e scopre che quest’ultimo ha progettato con Project Mayhem di cancellare i debiti di molti facendo esplodere degli edifici che contengono registri di credito. Non riuscendo a disattivare uno degli esplosivi, il Narratore e Tyler hanno un confronto accalorato in un grattacielo vicino, da cui si può ammirare gli edifici destinati a essere distrutti, mentre Marla guarda. Il Narratore alla fine punta la pistola a se stesso e si spara non fatalmente in bocca per uccidere la personalità di Tyler, anche se resta a guardare le esplosioni in lontananza.
Fino a quel punto, Fight Club era rimasto sostanzialmente fedele al romanzo di Palahniuk, in particolare per quanto riguarda la rivelazione di Tyler e il fatto che l’alter ego aveva fatto esplodere il condominio del Narratore, che aveva dato il via alla sua stretta relazione con lui. Anche nel libro, Tyler aveva un piano per far esplodere un grattacielo, sebbene invece di contenere i registri di credito e cercare di cancellare i debiti, l’alter ego aveva un piano molto più egoistico nel materiale di origine, essendo desideroso di diventare un martire morendo nell’esplosione insieme al Narratore.
L’altro grande cambiamento nella scena finale di Fight Club rispetto al romanzo è che il piano di Tyler non ha successo, poiché la personalità alternativa scompare prima che il Narratore possa sparargli e ucciderlo, e gli esplosivi non funzionano. Il Narratore fa comunque fuoco su se stesso, ma sopravvive ed è ricoverato in un ospedale psichiatrico, dove lavorano membri di Project Mayhem che confermano che i piani del gruppo continuano e che si aspettano il ritorno di Tyler. Dato che Palahniuk non ha scritto un seguito per quasi 20 anni, è comprensibile che Fincher e lo sceneggiatore Jim Uhls abbiano cercato di dare una conclusione più definitiva alla storia che catturasse gli stessi temi anticapitalisti esplorati nel resto del film.
Fonte: Variety