Gli assassini dei fiori della luna è il nuovo film di Martin Scorsese e Lily Gladstone spiega perché in realtà non è un western. Dopo aver collaborato con Netflix per The Irishman, Scorsese si è unito ad Apple per Gli assassini dei fiori della luna, un epico storico basato su un libro omonimo scritto da David Grann. Oltre a Gladstone, il film vede la partecipazione di Leonardo DiCaprio, Robert De Niro, Jesse Plemons, Brendan Fraser e John Lithgow, e racconta la storia di una serie di brutali omicidi ai danni dei membri della nazione Osage negli anni ’20, dopo la scoperta di petrolio nelle loro terre.
In vista dell’uscita di Gli assassini dei fiori della luna prevista per quest’anno, Gladstone, che è di origine nativa americana, ha rivelato a Empire che il film non è un western tradizionale, come molti potrebbero pensare. Il genere western porta con sé certi cliché e molta bagaglio, spiega la protagonista, ma questo film, che lei definisce invece “una grande tragedia americana”, è stato realizzato con la stretta collaborazione di veri nativi americani per raccontare una storia priva di questi tipi di stereotipi. Di seguito, riporto il commento completo di Gladstone:
“Mucha gente vorrebbe definire questo film come ‘Il western di Martin Scorsese’. Riguardo i nativi e i western, siamo così sottoumanizzati che sembra solo che facciamo parte del paesaggio, invece di essere esseri umani che raccontano una storia.”
Inizialmente, Gli assassini dei fiori della luna era incentrato maggiormente sull’indagine dell’FBI sugli omicidi Osage. Come Scorsese ha rivelato in precedenza, la storia veniva raccontata attraverso la prospettiva dell’Agente Tom White e dei suoi colleghi dell’FBI mentre cercavano di risolvere i brutali crimini in corso. Inizialmente, DiCaprio doveva interpretare White, ma questo è cambiato dopo che Scorsese ha iniziato a incontrare i membri della nazione Osage.
Dopo illuminanti conversazioni, è diventato chiaro che la storia di Gli assassini dei fiori della luna doveva focalizzarsi di più sulla prospettiva dei nativi americani riguardo agli eventi. Il personaggio di Mollie Burkhart, interpretato da Gladstone, ha quindi preso il centro della scena, mentre DiCaprio è stato scelto per interpretare il suo losco marito Ernest, mentre Plemons interpreta White. Come hanno anticipato i trailer di Gli assassini dei fiori della luna, il personaggio di Gladstone e la sua relazione tragica con Ernest sembrano essere al centro della storia.
La vera storia degli eventi nella contea di Osage negli anni ’20 si presta anche a un approccio anti-western. La storia vera coinvolge membri della nazione Osage che sono stati assassinati da persone bianche ricche per avidità, quindi allontanarsi da una storia incentrata sugli investigatori dell’FBI aiuta il film a evitare completamente gli stereotipi del “salvatore bianco” che hanno storicamente afflitto il genere western. Resta da vedere come il pubblico reagirà al film, ma le prime reazioni a Gli assassini dei fiori della luna suggeriscono che Scorsese ha fatto la scelta giusta incorporando di più il punto di vista dei nativi americani.
Fonte: Empire