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L’attore Bob Gunton, protagonista di The Shawshank Redemption, spiega una modifica chiave apportata dal film alla novella di Stephen King e perché è stata un’ottimizzazione. Uscito nel 1994, il film amato di Frank Darabont segue Andy Dufresne (interpretato da Tim Robbins) mentre trascorre vent’anni nel carcere di Shawshank per un omicidio che non ha commesso, rappresentando un’esplorazione dell’amicizia e della speranza. Il film, basato sulla novella di King Rita Hayworth and the Shawshank Redemption del 1982, vede Gunton nel ruolo del sadico Warden Norton, il quale funge da antagonista centrale.
In un recente episodio del podcast The Kingcast di Fangoria, a Gunton viene chiesto a proposito di come The Shawshank Redemption condensi i tre dirigenti del carcere della novella di King in un solo personaggio. Secondo Gunton, si è trattato di un cambiamento che Darabont ha apportato e che ha in definitiva migliorato il film in relazione all’arco narrativo del personaggio di Andy e ai temi principali. Ecco l’esplicazione di Gunton:
Sì, e penso sia stato un colpo di genio da parte di Frank Darabont. Lui ha visto, e io concordo, che per far emergere l’eroe al meglio, egli deve sconfiggere l’antagonista nel suo peggior momento. Diluire questo con tre personalità diverse avrebbe reso il tutto un vago attacco al sistema penale, o ad altro ancora.
Invece, avere un solo uomo che vive 20 anni, con i due di loro, e in dimensioni piuttosto strette, è stata secondo me una mossa di genio. Ha reso tutto ciò una metafora piuttosto che solo una storia ben raccontata. Andy è la luce, il Warden è l’oscurità, e l’oscurità cerca di controllare la luce. E la luce vacilla per poi rinascere nel buio.
La novella di King è una delle sue storie più memorabili, e giustamente così. Tuttavia, la decisione di condensare il Warden in un solo personaggio è stata la scelta migliore per il film The Shawshank Redemption. Nella versione di King, avere tre dirigenti separati funziona, ma Gunton dimostra di essere un antagonista particolarmente formidabile nel film di Darabont. Trascorrere più tempo con Norton permette al pubblico di vedere le vere profondità della sua sadicità, e diventa una nuvola scura che incombe su Andy, sul carcere e sugli altri personaggi della Shawshank Redemption.
Come spiega Gunton, dare a Norton un ruolo più rilevante nella narrazione migliora anche l’arco narrativo di Andy. Un vecchio adagio narrativo sostiene che un eroe è forte quanto le forze di antagonismo che si oppongono a lui o a lei, e con Warden Norton, Andy ha ora un nemico chiaro da superare. Se ci fossero stati invece diversi dirigenti, la storia avrebbe perso un chiaro antagonista, rendendo meno soddisfacente la fuga di Andy durante il finale di The Shawshank Redemption.
The Shawshank Redemption potrebbe non essere stato un successo al botteghino al momento del suo rilascio, ma è ormai considerato uno dei migliori film di tutti i tempi. I suoi temi potenti e i personaggi sono una delle ragioni principali di tutto ciò, inclusa l’interpretazione di Gunton nel ruolo di Warden Norton. Sebbene The Shawshank Redemption sarebbe probabilmente comunque stato un film avvincente se si fosse attenuto più strettamente al romanzo di King, rendere Norton una figura importante del cattivo si è rivelata evidentemente la scelta giusta.
Fonte: The Kingcast/ Fangoria
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