Dopo il finale della prima stagione di Andor la scorsa settimana, un nuovo post sui social media confronta l’impressionante concept art dello show di Star Wars con ciò che è finito sullo schermo. Servendo come prequel di Rogue One: A Star Wars Story, Andor racconta gli anni formativi del personaggio titolare di Diego Luna prima che diventasse un eroe della ribellione. Il nuovo spettacolo, presentato in anteprima su Disney+ all’inizio di settembre, ha ottenuto recensioni entusiastiche da parte della critica e del pubblico per il suo approccio più maturo all’universo di Star Wars e la sua grafica impressionante. La stagione 2 di Andor è già entrata in produzione e dovrebbe portare il pubblico fino all’inizio di Rogue One: A Star Wars Story.
In un recente tweet, l’account Disney+ ufficiale ha condiviso una nuova concept art di Andor insieme alle controparti del frame finale dello spettacolo vero e proprio, dimostrando quanto i due siano finiti vicini in molte occasioni. Tra gli scatti presenti nel confronto ci sono la fuga in speeder bike di Cassian e Luthen (Stellan SkarsgÃ¥rd), l’uscita del veicolo di Mon Mothma (Genevieve O’Reilly) su Coruscant e il progetto della prigione di Narkina 5. Dai un’occhiata ai confronti tra concept art e frame finale di seguito.
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Perché Andor assomigliava più al classico Star Wars rispetto ad altri spettacoli
Dal momento in cui è stato pubblicato il primo trailer di Andor, molti fan si sono rivolti ai social media per parlare delle immagini sbalorditive dello show e di quanto fossero diverse dalle altre serie Disney+ di Star Wars. The Mandalorian ha aperto nuovi orizzonti alla sua uscita nel 2019 aprendo la strada a una tecnologia nota come Volume. Questa nuova tecnica cinematografica prevede la ripresa di attori davanti a un’enorme banca di schermi in grado di simulare qualsiasi ambiente in tempo reale, eliminando sostanzialmente la necessità dello schermo verde, ampiamente utilizzato nei prequel di Star Wars. Mentre il volume è stato utilizzato con grande efficacia in The Mandalorian, spettacoli successivi come The Book of Boba Fett e Obi-Wan Kenobi sono stati criticati per non aver utilizzato necessariamente la tecnologia in modo efficace.
Andor, d’altra parte, ha scelto di girare quante più scene possibili in esterni o su set reali. Gli episodi di Aldhani, ad esempio, sono stati girati in esterni in Scozia, che ha fornito uno sfondo straordinario per l’integrazione di Cassian nella banda di ribelli di Vel Sartha (Faye Marsay) e la loro successiva rapina. Allo stesso modo, per creare l’ambiente urbano su Ferrix, la produzione ha effettivamente costruito un intero set cittadino, invece di utilizzare il Volume o lo schermo verde. Andor presenta sicuramente molti effetti visivi, come tutti gli altri progetti di Star Wars, ma l’uso di luoghi e set reali alla fine conferisce allo spettacolo una qualità tangibile che altri spettacoli di Star Wars semplicemente non hanno.
Sebbene la trilogia originale di Star Wars facesse un uso intelligente dello schermo blu e dei dipinti opachi per dare vita ai suoi vari mondi, la tecnologia limitata dell’epoca significava che molte scene venivano girate sul posto o su set costruiti. Per molti fan, le immagini di Andor sono state una boccata d’aria fresca dopo l’uso intenso dello schermo verde nei prequel di George Lucas e la dipendenza dei recenti spettacoli dal volume. È probabile che la stagione 2 di Andor continuerà questa enfasi sull’utilizzo di luoghi e set reali, ma si spera che anche altri spettacoli di Star Wars seguano l’esempio di Andor e facciano uno sforzo concertato per rendere i loro ambienti più tangibili e reali.
Fonte: Disney+/Twitter